Offrire un’esperienza è un gesto che attrae l’attenzione, perché si comunica l’esistenza di uno spazio di interazione in cui ci si sente vivi, si entra in contatto con le emozioni, si gioca con le proprie percezioni. Stiamo parlando della USER EXPERIENCE e di quella disciplina che definisce il lavoro dell’interaction designer, nuova figura ibrida che ha la capacità costruttiva di un ingegnere, la consapevolezza antropologica di uno psicologo e il cuore sensibile di un artista.
Stiamo parlando di un’evoluzione della soddisfazione d’uso di un prodotto, di un sito web o più propriamente di un software. Di fronte a un progetto ben studiato e costruito, l’utente che si addentra nell’esperienza ottiene un ritorno in termini di coinvolgimento sensoriale, puro divertimento.
Rispetto alla gestione della progettazione tradizionale, questa fase evolutiva, che individua nel design il campo centrale di derivazione del linguaggio, si lascia ispirare dalle esigenze dell’utente per individuare le funzionalità di un sistema usabile e permettere dunque l’interazione quanto più smart tra l’uomo e la macchina. Con questo approccio ci si guadagna sotto tanti aspetti: una maggiore produttività, una migliore qualità del lavoro, una riduzione dei costi di assistenza e formazione.
Offrire un’esperienza elevata di coinvolgimento include ottimi presupposti perché un utente, in fase di selezione, scelga di voler interagire e lavorare con un’interfaccia piuttosto che con un’altra. L’acquisizione del cliente-utente si gioca infatti sulla migliore esperienza d’uso promessa ed è per questo che gran parte del lavoro del progettista oggi si concentra nella fase che anticipa il disegno. Chi punta sullo sviluppo della User Experience sa quanto sia importante dedicare un’attenta analisi all’osservazione e alla ricerca comportamentale tramite interviste, statistiche, test di usabilità, per poi passare alla progettazione ossia alla strategia per sedurre l’utente. Solo dopo tutto questo si passa alla stesura del disegno, alla realizzazione del progetto.
Citando Steve Jobs, “molte volte una persona non sa cosa vuole finché non glielo mostri”, ed è infatti grazie a un passato fatto di decentramento dell’utente nella fase di progettazione di un sistema che si è riusciti oggi a costruire sulle indicazioni dell’utente una User Experience adeguata ad ogni contesto e ad ogni dimensioni di business.
Noi di MastroIT, in fase di raccolta dei requisiti, diamo la giusta importanza a questo tema. La cura dell'aspetto grafico e soprattutto l'efficacia e l'efficienza funzionale del nuovo software, che scegliamo insieme al cliente, danno un valore aggiunto nell'intero progetto di implementazione. Non sempre, infatti, è sufficiente che il sistema faccia ciò che ci serve, deve farlo con un percorso operativo adeguato.